I corsi d’acqua che attraversano l’Umbria hanno contribuito fortemente alla caratterizzazione del paesaggio attuale, creando una molteplicità di habitat acquatici e terrestri, molti dei quali con caratteri di unicità. Tuttavia, essi sono stati sottoposti a una graduale diminuzione di “naturalità”, imputabile all’incremento della pressione antropica e alle alterazioni morfologiche. Questo processo di degrado ambientale ha interessato prevalentemente alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio umbro, tra i quali il
Torrente Caina.
Il Torrente Caina nasce alle pendici di Monte Tezio, in prossimità di San Giovanni del Pantano, ha una lunghezza complessiva di circa 32,8 km e confluisce nel Fiume Nestore a valle del paese di Pieve Caina, solcando i territori comunali di Umbertide, Magione, Corciano, Perugia e Marsciano; la superficie totale del bacino imbrifero è prossima a 240 km2 . Nella parte settentrionale, il Caina attraversa una zona di notevole pregio ambientale; successivamente, la presenza di aree antropizzate porta ad un incremento progressivo del carico inquinante, dovuto principalmente a reflui di natura civile. Questi problemi si sommano all’utilizzo intensivo del territorio per l’agricoltura, con vaste aree sottoposte a fertilizzazione, all’uso di fitofarmaci e alla presenza di allevamenti di varia tipologia e entità.
Il contesto di degrado in cui versa il bacino del Torrente Caina ha spinto l’Agenzia a promuovere uno studio che potesse evidenziare le principali criticità esistenti e proporre iniziative per migliorare la situazione attuale. Lo studio è stato effettuato nell’arco temporale di 18 mesi da ARPA Umbria ed è stato finanziato con fondi relativi al Piano di Tutela delle Acque vigente.
Monitoraggio di indagine nel bacino idrografico del Torrente Caina
Presentazione dello Studio del bacino del Caina
[15 febbraio 2021]